L’economia dei Borghi più belli: oltre 5 miliardi il suo contributo al Pil nazionale
Borghi più belli d'Italia con circa nove milioni di visitatori, contribuiscono per oltre 5 miliardi l'anno all'economia italiana come attrazione turistico-culturale. Dunque, non sono solo un inestimabile patrimonio storico, paesaggistico, artistico e culturale, ma anche un'importante attrazione turistica e fonte di valore economico. A remare contro però c'è il fenomeno dello spopolamento ma digitalizzazione e sistemi di lavoro flessibile possono essere azioni di contrasto migliorando l'attrattività dei Borghi per quanti possono lavorare da remoto e favorire lo sviluppo di imprese locali. La stima arriva da uno studio condotto da Deloitte in collaborazione con l'Associazione dei Borghi più belli d'Italia che dal
Crescita sostenibile del turismo e del sistema Paese
Civita di Bagnoregio e Ronciglione (Lazio), Sant'Antioco (Sardegna), Salemi (Sicilia), Bellano (Lombardia), Locorotondo e Aberobello (Puglia), Buonconvento (Toscana), Bard (Valle D'Aosta), Rosazza (Piemonte) , Pescocostanzo e Pacentro (Abruzzo), Tropea e Gerace (Calabria), Ravello (Campania), Fagnana (Friuli), Tellaro (Liguria), Bagnara (Emilia Romagna), Nocera (Umbria), Glorenza e Egna (Trentino Alto Adige), Arquà Petrarca (Veneto), Recanati (Marche), Rotondella (Basilicata), Agnone (Molise) sono solo alcuni degli oltre 362 borghi che con la loro storia preservano il nostro patrimonio storico, paesaggistico, artistico e culturale, ma che contribuiscono anche ad una crescita sostenibile e inclusiva del sistema Paese. l loro valore quindi non è solo economico ma anche e soprattutto sociale, a proposito delle prove dello studio di Deloitte “L'impatto economico e occupazionale del turismo e la digitalizzazione nei Borghi più belli d'Italia”, presentato all'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, in collaborazione con l'associazione “I Borghi più belli d'Italia” che dal 2002 opera per valorizzare i piccoli centri abitati che esprimono un'eccellenza del nostro Paese e della sua bellezza. Dal 2002 l'Associazione è fortemente impegnata nel favorire lo sviluppo di attività di valorizzazione e promozione delle ricchezze enogastronomiche, storiche, artistiche e paesaggistiche dei borghi, con l'obiettivo di creare nuove occasioni di lavoro per i giovani e di contrastare il fenomeno dello spopolamento . Mmentre da sempre la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, architettonico e artistico italiano, così come della lingua e delle tradizioni del nostro Paese fa parte della storia dell'Istituto Treccani della Enciclopedia Italiana sin dalla sua fondazione.
L'economia dei Borghi: oltre 5 miliardi di contributo al Pil
Secondo l'analisi di Deloitte i visitatori complessivi dei “Borghi più belli d'Italia” sono stati nel 2022 oltre 8,8 milioni, per un totale di circa 21,5 milioni di pernottamenti. «Circa il 37% di questi visitatori sono internazionali, mentre circa il 32% sono visitatori giornalieri. La spesa diretta in Italia derivante dalle presenze turistiche nei Borghi nel 2022 è stimata in circa 4,6 miliardi di euro – sottolinea – Marco Vulpiani, Senior Partner ed Economic Advisory leader di Deloitte- A fronte di conto spesa diretta, si stimano oltre 9 miliardi di euro di ulteriore spesa indiretta e indotta, per un totale di circa 13,8 miliardi di euro di spesa complessiva generata in Italia. Al netto dei consumi intermedi, si stima quindi un contributo al Pil pari a circa 5 miliardi di euro, equivalente allo 0,3% del Pil italiano. Si stima inoltre che il turismo nei Borghi abbia sostenuto nel 2022 oltre 90.000 occupati e abbia avuto un importante effetto positivo sulle entrate fiscali a livello nazionale, pari a più di 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro di Iva» . I settori maggiormente impattati sono alloggio e ristorazione, commercio e trasporti, beneficiando di circa il 60% dell'impatto totale. Le zone più impattate dalle presenze turistiche nei Borghi: in testa il Centro e il Nord-est Italia.
Marche, Umbria e Toscana in testa con borghi certificati
I Borghi più belli d'Italia” attraverso un processo di valutazione esso stesso certificato ISO 9001 sono attualmente 362, diffusi su tutto il territorio nazionale: Marche (31 borghi), Umbria (31) e Toscana (29) registrano il maggior numero di borghi , confermando una presenza particolarmente concentrata nel Centro (32,2%). Trentino-Alto Adige, Toscana, Liguria, Marche e Lombardia, invece, sono le regioni che hanno ricevuto più visitatori. Considerando l'impatto economico generato dal turismo nei Borghi nel 2022 come percentuale del Pil, lo studio Deloitte stima che questo sia maggiore al Centro e al Nord-est. In particolare, le aree in cui il contributo economico come percentuale del Pil risulta maggiore sono il Centro e Nord-est, con circa lo 0,4% del Pil, seguite dalle Isole, con oltre lo 0,3% del Pil.
Un tesoro a rischio spopolamento
C'è però un elemento che rema contro: i borghi sono però coinvolti da un accentuato fenomeno di spopolamento, molto maggiore rispetto alla media dei comuni italiani. In particolare, i comuni presenti nella lista dei “Borghi più belli d'Italia”, secondo l'Istat, presentano una popolazione media pari a circa la metà di quella dei comuni italiani nel complesso. Nel periodo 2011-2021 si è registrata una riduzione media della popolazione residente nei Borghi pari al -4,2%, a fronte di una riduzione della popolazione residente a livello nazionale pari a 0,7% nello stesso periodo. Si prevede che tale fenomeno si accentuerà nel periodo 2020-2030, con una variazione del -4,4% nei Borghi a fronte di una riduzione media dei comuni italiani del -2,8%. Così, la popolazione residente nei Borghi più belli d'Italia nel 2030 si stima sarà pari a circa 1.285.000 persone contro le 1.344.000 di persone nel 2020.