Grana Padano, fatturato a 3,7 miliardi: ricavi più all’estero che in Italia, ora tocca anche ai volumi
Il Grana Padano chiude in positivo il bilancio del 2023 sia per fatturato (+16%) che produzione (+4,8%), grazie ai risultati ottenuti in Italia e all'estero.
«Nel 2023 abbiamo gettato solide basi perché nel 2024 i volumi esteri superino quelli italiani visto che il fatturato al consumo estero ha già superato quello italiano: quasi un miliardo e 950 milioni di euro contro il miliardo e 650 milioni di euro in Italia. Quest'anno quindi i consumatori mondiali hanno speso quasi 3,7 miliardi di euro per acquistare Grana Padano, una cifra da capogiro, con un +16% rispetto al 2022. In questi quattro anni abbiamo continuato ad aumentare le produzioni, abbiamo performato ottimamente all'estero e in Italia e siamo stati la destinazione più remunerativa al mondo per il latte da silomais. Costi maggiori, certamente, rispetto ad allevamenti per latte alimentare o formaggi generici, ma valorizzazione al top, come nessun'altra destinazione. Terminiamo quindi un quadriennio davvero oltre le aspettative, con alcune scelte difficili, coraggiose, ma altrettanto vincenti». Così Renato Zaghini ha sintetizzato il percorso dei suoi 'anni di presidenza del Consorzio di tutela della Dop (mandato non rinnovabile per statuto, il Cda incaricato dall'assemblea eleggerà alla prima riunione il nuovo presidente).
Dal 1998, anno di attivazione della Dop Grana Padano l'incremento della produzione è stato del 66,9%del 46,11% egli ultimi 20 anni e del +4,8% rispetto al 2022.
«La provincia di Mantova con 27 caseifici risulta il territorio più produttivo con 1.656.325 forme pari al 30,36% della produzione (29,8% nel 2022). Seguita da Brescia, con 1.255.020 forme lavorate in 29 aziende, e Cremona, con 946.156 forme uscite dai suoi 9 caseifici, che hanno quindi la media produttiva più alta nel consorzio con più di 105mila forme lavorate», si legge in una nota.
«Nell'anno 2023 la categoria “Formaggi duri tipici italiani” ha sviluppato in Italia un trend a volume positivo pari al +4,8% rispetto al 2022. Con una quota di 45,2% a volume – comunicano dal Consorzio – il Grana Padano si conferma leader della categoria insieme al Trentingrana, mostrando una performance stabile a volume (+0,4%) a fronte di una crescita a valore del +8,8% legata al protrarsi della fase inflativa nel corso dell'anno». Il prezzo medio del Grana Padano Dop ha registrato una crescita del 8,9%, arrivando ad un prezzo medio di 14,68 euro al chilo.
Nel 2023 le esportazioni di Grana Padano Dop raggiungono complessivamente 2.482.891 forme, in crescita del 6,5%. «Ciò significa che nel 2023 il 48,4% della produzione marchiata è stata destinata ai mercati esteri – commenta il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni -. Considerando, inoltre, un incremento dei prezzi al dettaglio del Grana Padano superiore al trend dell’inflazione si tratta di uno straordinario traguardo che rappresenta un segnale incoraggiante per il futuro – sottolinea Berni – perché denota un apprezzamento costante da parte dei consumatori in tutto il mondo e un ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro formaggio».