Djokovic, il nuovo allenatore resta un rebus: “Anche non averlo è una possibilità”
In occasione dei Laureus Awards, il serbo chiarisce anche i suoi prossimi obiettivi: focus sui tornei dello Slam e soprattutto sui Giochi Olimpici
Chi fa da sé fa per tre. Questo è il messaggio che Novak Djokovic manda in conferenza stampa dopo la vittoria del premio come miglior sportivo dell'anno ai Laureus Awards 2024. Il serbo si è recentemente separato dal suo storico allenatore, Ivanisevic, e non ha ancora scelto un suo successore. Il motivo l'ha spiegato ai giornalisti a Madrid. “Non ho fretta di prendere una decisione. Dopo aver avuto team e allenatori diversi, sono in una fase in cui mi permetto di considerare l'opzione di non avere un coach”, ha ammesso il 24 volte campione Slam. Un potenziale successore di Goran, però, c'è: è Nenad Zimonjić, presente nel box di Nole a Monte-Carlo. “Mi sono divertito molto con Nenad come mio allenatore nelle ultime tre settimane, quindi stiamo valutando di continuare. Vediamo, prenderò la decisione nel prossimo periodo”, ha proseguito l'attuale numero uno del mondo.
GLI OBIETTIVI
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In un 2024 di novità, c'è spazio anche per delle sorprese. Come una stagione iniziata senza tornei. Un evento già capitato in altri anni, ma che costituisce più un'eccezione che una regola. Ora è il momento di fissare nuovi obiettivi e focalizzarsi su quello che è “il blocco più importante di tornei”. “Ho intenzione di giocare il Masters 1000 di Roma. – prosegue Djokovic in conferenza stampa – Sto preparando il mio corpo soprattutto per il Roland Garros, Wimbledon, i Giochi Olimpici e gli Us Open. Olimpiadi? Sono l'evento sportivo più antico e prestigioso e spero di essere lì in forma e in grado di giocare il mio miglior tennis, perché chissà se avrò un'altra possibilità di esserci fra quattro anni”.
L'ULTIMA PARTITA?
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Nole ha rinunciato a giocare il Masters 1000 di Madrid e in Spagna ci è andato solo per ritirare il Laureus Award; mentre lo storico rivale Nadal è arrivato nella capitale per giocare il torneo e tornare competitivo. Ora che i due si ritrovano in due momenti diversi della carriera, il serbo ha un solo desiderio: “Provo molto rispetto per una leggenda come lui. Spero di poterci giocare contro almeno un'altra volta prima che si ritiri. È incredibile tutto quello che è riuscito a fare come atleta Rafa è una leggenda del nostro sport, è il mio rivale più importante”.
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