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Unknown Mortal Orchestra – Live @ Circolo Magnolia (Segrate, 08/07/2024)


Anna Hanks da Austin, Texas, USA, Concessione di licenza CC BY 2.0tramite Wikimedia Commons

Dati unici italiani per gli Orchestra mortale sconosciutanel nostro paese per presentare l'ultimo lavoro sulla lunga distanza, intitolato semplicemente “E“, che, a scanso di equivoci, è anche il quinto album in studio, senza tenere in considerazione l'esperimento strumentale intitolato “IC-01 Hanoi” uscito nel 2018.

Ensemble neozelandese ma da tempo di stanza a Portland, alla fine è un progetto impeniato sul songwriting di Ruban Nielson che con il collaboratore storico Ritratto di Giacobbeha, di fatto, portato avanti questo messaggio, su solide basi di una ricerca non scontata o derivata, con un piglio originale, pur rifacendosi alla scuola psichedelica dei tempi migliori.

Sono tra i protagonisti del festival Cuori Impavidi, una sorta di appendice della storica Miami, che già da qualche anno sta portando anche artisti fuori confine, sia all'interno della Miami stessa, ed ora con questa sorta di spin off.

Rassegna che vedrà convocati anche i Subsonica e per chiudere il rapper americano Felpa Earl.

Prima della serata un'artista di casa, milanese d'adozione, Adele Nigro nell'arte Qualsiasi altroalle prese con il suo repertorio classico, impreziosito dall'ultima fatica “Immobilità, fermati: hai il diritto di ricordare“, che ha sancito il ritorno sulla scena dopo un po' di anni.

Terzo disco in cassaforte che suggerisce un percorso impervio e di spessore, per scelte assolutamente non convenzionali e tantomeno condizionate dall'evoluzione della musica in Italia.

Suona circa 40 minuti e in tanti, non per dire quasi tutti, sono qui anche per lei.

Si sente a casa e si vede, tra battute e siparietti simpatici, fa un bel live, come al solito del resto, con una band al seguito di tutto rispetto.

Subito dopo i padroni di casa si sono esibiti sul palco per un live molto partecipato, tra l'altro, pubblico di grandi occasioni, e parterre pieno di fan di età trasversale.

Loro impeccabili, formazione a quattro, rodatissima. Repertorio a macchia di leopardo, andando a pescare, sì, dal nuovo, come ad esempio la stupenda e suggestiva ballata “Nadja” o la gemella “Layla”, ma anche molto dal ricco repertorio, di una carriera, che comincia ad essere importante sotto tutti i punti di vista.

Non mancano le suite apocalittiche con suggestivi intrecci di chitarra e basso, peculiarità e dogmi del genere, come, ad esempio, tutta “Waves of confident”.

Non manca l'abituale “From the Sun” che apre il live, quasi popolare o che spicca per melodie familiari, accoppiata sempre dal secondo disco con “Swim and Sleep (Like a Shark)”, altra sorta di brano evergreen. Immancabile anche la title track “Multi-Love”.

Per concludere, un concerto articolato e pieno di riferimenti, nessun momento interlocutorio e tanta qualità.



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