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Papa Francesco: “Medio Oriente preoccupa, attacchi mirati non portano la pace”/ “Prego per dialogo Venezuela”


L'APPELLO DI PAPA FRANCESCO DOPO L'ANGELUS: “GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE PER LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE”

IO venti di guerra che arrivano dal Medio Oriente sono sempre più inquietanti e drammatici e così dal Vaticano giunge un nuovo, tonante, appello di Papa Francesco per fermare il dialogo l’escalation tra Iran e Israele: dopo la recita dell'Angelus di oggi 4 agosto 2024, si fa cupa la voce del Pontefice davanti alle notizie in arrivo dai teatri di guerra sparsi nel mondo. «Seguo con grandissima preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente, e auspico che il conflitto, già terribilmente sanguigno e violento, non si estende ancora di più»: Papa Francesco teme come tutta la comunità internazionale che la guerra a Gaza possa estendersi a Libano e nel resto del Medio Oriente, aprendo la strada ad una guerra totale tra Iran e Israele.



Il Pontefice dal balcone in Vaticano prega per tutte le vittime e per i tanti bimbi innocenti uccisi ancora negli ultimi giorni: la vicinanza del Papa viene espressa poi alla comunità drusa in Terra Santa (colpita una settimana fa da un raid lanciato dal Libano), così come alle popolazioni di Israele, Palestina e dello stesso Libano. Papa Francesco però si addentra nelle vicende mediorientali e aggiunge un'ulteriore riflessione che si lega ai fatti degli ultimi giorni, dall'omicidio del capo politico di Hamas in Iran fino attacchi tra Hezbollah e Israele: «Gli attacchi, anche quelli mirati, e le uccisioni non possono mai essere una soluzione. Non aiuta a percorrere il cammino della giustizia, il cammino della pace, ma generano ancora più odio e vendetta».



Secondo Papa Francesco, che invita nuovamente tutti al dialogo affinché si raggiunga il cessate il fuoco a Gazanon bisogna più soffocare la parola di Cristo sulla pace: «lasciate che essa sia il futuro della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero! La guerra è una sconfitta!». Sempre nel discorso tenuto dopo l'Angelus, Papa Francesco si rivolge alla popolazione del Venezuela in questi difficili giorni di scontro civile e sociale dopo le contestate Elezioni che hanno visto la vittoria di misura del presidente Maduro: «Altrettanta preoccupazione esprimo per il Venezuela, che sta vivendo una situazione critica. Rivolgo un accorato appello a tutte le parti a cercare la verità, ad esercitare moderazione, ad evitare ogni tipo di violenza, a comporre i contenziosi con il dialogo, ad avere a cuore il vero bene della popolazione». Il Papa con la Chiesa di Cristo affida all'intercessione della Madonna di Coromoto, molto amata dai venezuelani, così come alle preghiere per il Beato Josè Gregorio Hernandez.



“I PANI, LA RISPOSTA ALLA FAME E LE COSE 'MATERIALI'”: LA CATECHESI DI PAPA FRANCESCO ALL'ANGELUS DI OGGI 4 AGOSTO 2024

Soffermandoci invece sul Vangelo di oggi dedicato alla testimonianza di Gesù come unica vera risposta al bisogno di fama e sete dell'umanità, Papa Francesco nel suo Angelus dal Vaticano ribadisce il concetto cristiano di Dio che entra nella storia per rispondere alle esigenze più urgenti del cuore umano, non da ultimo il bisogno di pace e libertà. Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, in tanti tornano da Gesù per chiedere nuovi miracoli del genere: qui però il Vangelo, così come il Papa, ammoniscono «Non si sono accorti che quello era solo uno strumento, attraverso cui il Padre, mentre saziava la loro fama, rivelava loro qualcosa di molto più importante».

Cristo nella sua Rivelazione ha insegnato come la via della vita, sebbene alle volte complessa, è l'unica strada per trovare quel “pane” che sazia ogni cosa: «Il vero pane, insomma, era ed è Gesù, il suo Figlio amato fatto uomo, venuto a condividere la nostra povertà per guidarci, attraverso di essa, alla gioia della comunione piena con Dio e con i fratelli». Davanti alle cose materiali, sebbene importanti, occorre ricordarsi che non riempiono la vita fino in fondo: come ribadisce ancora Papa Francesco, «solo l'amore lo può fare. E perché ciò accada la strada da imboccare è quella della carità che non tiene nulla per sé, ma condivide tutto. La carità condivide tutto».



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