Concerts

Presentato a Brera ‘Il latino, lingua immortale’ di Feltri – Libri – Ansa.it


È stato presentato questa sera presso la Sala Aldo Bussetti della Pinacoteca di Brera di Milano il libro “Il latino lingua immortale” di Vittorio Feltri, giornalista e direttore de “Il Giornale”. Si tratta di un'ode alla lingua che tanti devono “morta” ed invece raccontata come parte della modernità. Alla presentazione, tanti giornalisti ed esponenti della cultura e dello spettacolo, hanno partecipato don Giulio Dellavite, Daniele Capezzone e Luigi Mascheroni, con gli interventi moderati da Melania Rizzoli. Il volume affronta un tema preciso, ovvero l'esistenza di innumerevoli parole ed espressioni che fanno parte del linguaggio quotidiano e che spesso, erroneamente, si comportano una recentissima acquisizione dalla lingua inglese. Quando invece ci si siede davanti a un monitor, magari per seguire le lezioni di un tutor o per aggiornarsi sull'andamento dell'ultimo summit internazionale attraverso i mass-media, ci si sente all'avanguardia e fieri di avere grande dimestichezza con il mondo anglosassone, dimenticando che tanta “modernità” è dovuta al latino.


Vittorio Feltri, dopo aver parlato dell'incontro con un sacerdote che gli ha cambiato la vita ea cui ha dedicato il libro, ha detto di ritenere che “il latino sia una lingua elegante, mentre l'italiano è volgare, io adoro l'eleganza”. anche se non sempre riesco ad essere elegante. Ho scritto questo libro perché non avevo niente di meglio da fare – ha aggiunto sorridendo – ho scritto un po' quello che mi era in mente, è una conversazione”.


“Confesso un certo crescente fastidio nei confronti della mediazione fatta in alcune antologie, mi permetto di dire ai professori e agli studenti, andate diretti dagli autori – ha detto Daniele Capezzone, direttore editoriale del quotidiano “Libero” – tu hai l'opportunità di passare una serata non con Vannacci e la Pascale, ma con Seneca, Catullo e Cicerone – ha proseguito – per favore scansa tutto quello che si frappone, fateli leggere ai ragazzi La scuola italiana è stata rovinata da tante cose, dalle ideologie – ha aggiunto -. ed è avvelenata da tutte quelle cose collaterali, e ci vuole la diversità, e ci vuole l'inclusione, fate leggere ai giovani Catullo – ha concluso Capezzone – le poesie dedicare a Lesbia e Giovenzio, per far capire ai ragazzi che il mondo è più grande”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *