Bonus ristrutturazioni 2025, cosa cambia: no alle seconde case e detrazioni dimezzate
Per quello che riguarda gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e l'energia, il governo rivede il Superbonus
Addio al Superbonus. Il governo è ancora alle prese con i problemi che questa manovra ha provocato, ma non vuole rinunciare a un incentivo fiscale per le ristrutturazioni edilizie e l'energia. Ecco che, allora, arriva il Bonus ristrutturazioni 2025che cambia un po' le carte in tavola: dal prossimo anno le agevolazioni saranno più mirate e controllate, destinate unicamente a ottenere risultati vantaggiosi per l'ambiente. Niente più bonus per le seconde case e le residenze di lusso, ma solo per quelle abitazioni che sono meno efficienti dal punto di vista energetico, con interventi più importanti destinati anche a chi ha redditi bassi.
come sarà il nuovo ecobonus
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L'incentivo fiscale per il 2025 prevede detrazioni per le ristrutturazioni edilizie che diminuiranno dall'attuale 50% su un tetto di spesa di 96mila euro (valido fino al 31 dicembre 2024) al 36% con un tetto di 48 mila euro dal 2025 al 2027 (e arriverà al 30% dal 2028 al 2033). Non ci sarà più la detrazione del 65% per gli interventi ecoche sarà sostituita da un incentivo di durata decennale con aliquota ancora da fissare: ogni anno verrà stabilito uno stanziamento massimo di bilancio. Il il bonus sarà riservato alle prime case con classi di efficienza energetica bassa e sarà ridotta per gli interventi isolati. Ci sarà anche un costo massimo complessivo per abitazione.
Verranno incentivate le spese che garantiranno un miglior rapporto costo-beneficio energetico: doppi vetri, pompe di calore. Saranno esclusi i bonus per le caldaie ei gas. Il governo vorrebbe anche agevolare i lavori nelle case delle famiglie a basso reddito, con finanziamenti agevolati per coprire l'intero costo dell'intervento.
riforma delle agevolazioni fiscali per l'energia
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Anche la riforma delle agevolazioni fiscali per l'energia si basa sugli stessi principi. Il Piano di Bilancio ipotizza, al momento, un aumento dell'accisa sul gasolio, inferiore a quella della benzina (si potrebbero incassare 3,5 miliardi di euro).
Queste le possibili novità e ipotesi del momento per il 2025, se non ci saranno modifiche con la manovra di fine anno. Il condizionale è ovviamente d'obbligo fino a quando non si avranno notizie certe dal governo.
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