Arezzo celebra Vasari, con prestiti internazionali e la Chimera – Arte – Ansa.it
Vasari 'torna' ad Arezzo con una grande esposizione internazionale che metterà in mostra oltre 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori. Si tratta dei lavori raccolti per 'Vasari. Il teatro delle Virtù', un nuovo capitolo del percorso di celebrazione del grande artista aretino a 450 anni dalla morte, 'Arezzo. La città di Vasari'.
Sarà un insieme di itinerari e mostre pensate per celebrare il genio del grande artista e intellettuale e che, con questa nuova esposizione, raccoglie pezzi che arrivano dai più prestigiosi musei del mondo: dal Metropolitan Museum of Art, dall'Albertina Museum, dal Louvre, dalla Galleria degli Uffizi, dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e dalla Chiesa di Santa Maria Novella, dalla Biblioteca Vaticana e dal Castello Sforzesco.
La nuova mostra, che aprirà dal 30 ottobre fino al 2 febbraio, porrà l'accento sul tema dell'allegoria, ovvero quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto dal Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore. A rappresentarne il potenziale evocativo saranno opere altamente simboliche a partire da La Chimera, lo straordinario bronzo etrusco identitario del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, rinvenuto nel 1535 durante i lavori di scavo effettuati per volere di Cosimo de' Medici ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali. “Una ciliegina sulla torta” ha commentato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ricordando che era molto tempo che la città lo chiedeva ed ora “è stato trovato il gancio per poterlo rivedere” dove era stato trovato. La Chimera fu infatti scoperta nel 1553 da alcuni operai che stavano costruendo le fortificazioni vicino a porta San Lorentino, ad Arezzo.
Curata da Cristina Acidini in collaborazione con Alessandra Baroni, la mostra è promossa da Comune di Arezzo e Fondazione Cr Firenze con Fondazione Guido D'Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del ministero della Cultura e Gallerie degli Uffizi, a cura dal comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi. Anche gli Uffizi, oltre alle opere che concederanno in prestito, contribuiranno a loro modo ad approfondire i temi di ricerca sul Vasari con una giornata di studi che si terrà ai Giardini di Boboli su Giorgio Vasari, Paolo Giovio e la nascita della storia dell'arte e della forma museale nella seconda metà del Cinquecento. “Tra Uffizi e Vasari c'è un rapporto esistenziale” commenta il direttore Simone Verde che ha recentemente annunciato la riapertura del Corridoio Vasariano entro la fine dell'anno.
Saranno 8 le sezioni in cui si articolerà il percorso espositivo, pensate per presentare sia l'opera di Vasari, sia la sua fittissima rete di relazioni e le novità di cui fu interpretate e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell'arte. Il percorso di vita e di lavoro del maestro sarà valorizzato in “Giorgio Vasari, un gigante dell'arte”: l'artista, l'architetto degli Uffizi e delle Logge, la famiglia, la fama come scrittore, l'incontro e il favore dei Medici, l'amicizia con Michelangelo, il rapporto con Bronzino, la fedeltà alla sua città, nella quale volle essere sepolto. Domina la sezione il cosiddetto “Autoritratto degli Uffizi”, opera di Giovanni Stradano che celebra il ruolo apicale dell'aretino presso la corte del Granduca.
Nella sezione “Il giovane Vasari: una formazione d'eccellenza”, si troveranno anche carteggi rari e pubblicazioni, oltre a straordinarie opere pittoriche della prima fase fiorentina come le “Tentazioni di San Girolamo”, normalmente esposte alle Gallerie degli Uffizi.
Un focus speciale sarà dedicato, in “L'apoteosi delle Virtù”, alla nascita del linguaggio allegorico per immagini e alle invenzioni visive che furono apprezzate non solo dai Medici, ma anche dai pontefici Pio IV e Pio V e dal cardinale Alessandro Farnese, che incoraggiò Vasari a scrivere “Le vite”. A impreziosire la sezione opere rarissime come “Allegoria del sonno”, “Allegoria dell'oblio” e lo splendido studio a penna e inchiostro con “Le Primizie della Terra offerte a Saturno”, preparatorio per l'affresco della Sala degli Elementi in Palazzo Vecchio , concesso in prestito dal Met di New York.
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