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Lego Horizon Adventures, la recensione: un altro mattoncino nella grande avventura di Aloy. Ma la serie ha già quello che serve per un adattamento?


Studio Gobo reinterpreta Zero Dawn sfruttando la potenza dei mattoncini danesi, ma Lego Horizon Adventures è ciò che serviva a PlayStation?

Lego Horizon Adventures arriva in una parentesi particolare della vita di PlayStation. La casa madre si è impelagata in un progetto service game dai contorni ancora poco chiari, e nel farlo ha lasciato la coperta delle produzioni story-driven, che l'hanno contraddistinta nell'ultimo paio di generazioni, eccezionalmente corta.

Consapevole che i team di PlayStation Studios avrebbero avuto bisogno di tempo, Sony bene ha pensato di affidarsi ad un'ampia gamma di realtà second-party, grazie alle quali rimpolpare il catalogo 2024. Basti pensare a Final Fantasy VII Rinascitaesclusiva assoluta, o Silent Hill 2console esclusiva, per avere un'idea di come sia andata questa strategia.

Lego Horizon Adventures ricade in una definizione un po' a metà tra i due mondi: pubblicato da Sony, porta la firma dello sviluppatore semi-sconosciuto Studio Gobo, ed esce non solo su PS5 ma anche su PC e Nintendo Switch. Per cui, è tutto fuorché un titolo PlayStation Studios, ed è tutto fuorché un'esclusiva. Cosa che, a questo punto, immaginiamo non importi nemmeno granché all'etichetta giapponese.

Horizon Zero Dawn… rifatto —

Il gioco è sostanzialmente un adattamento in salsa Lego di Horizon Zero Dawn, prima avventura di Aloy, raccontata con la consueta verve umoristica dei videogiochi a mattoncini di Traveller's Tales. Questa nuova vena rende simpatico e alleggerisce il gameplay anche a chi quel racconto l'abbia già vissuto, magari più di una volta pura, complice il lancio del recente Horizon Zero Dawn Remastered.

Lego Horizon Avventure

La domanda principale che ci poniamo è se Horizon avesse già quello che serve per meritarsi un adattamento Lego. I videogiochi Lego hanno travasato dal grande al piccolo schermo saghe del calibro di Harry Potter, Star Wars, Il Signore degli Anelli, e Horizon chiaramente non è all'altezza di questi grandi nomi. Certo, ha già ricevuto un set Lego molto carino dedicato al Collolungo, e nell'insieme il design delle creature e di alcuni dei suoi personaggi, nonché la mitologia di fondo, hanno il loro fascino.

Ma, mentre negli altri casi l'idea era che i videogiochi riuscivano a trarre qualcosa (se non altro, in termini di visibilità) dalle proprietà a cui facevano riferimenti, qui l'impressione è che sia tutto, semplicemente, una marchetta. Che, come abbiamo visto in buona parte nel pur eccelso Astro Bot, il gioco non sia altro che una celebrazione dell'IP attraverso un push artificiale del marketing. Anche per questo motivo, non ci siamo avvicinati a Lego Horizon Adventures col migliore degli umori.

In termini di gameplay, il level design è abbastanza elementare e piuttosto lineare. Di tanto in tanto, si concede qualche digressione minima, in cui è possibile aprire forzieri o incontrare mercanti di metà livello. La cosa che abbiamo trovato più interessante è la durata di ciascun livello: pillole da godersi in rapidità, entrata e uscita pressoché immediata, sia per sessioni adulte in cui non hai troppo tempo da dedicare al gioco, sia per chi davvero se lo godrà in ottica famiglia, perché siamo ben consapevoli di come funzioni la soglia d'attenzione dei giovani d'oggi. A riprova di come il concept funzioni, ci siamo sorpresi a scoprirci con la voglia di tornare a giocare per una partita e via, dopo aver chiuso le prime sessioni. In questo senso, e forse pure in altri, ci ha ricordato operazioni come Minecraft Dungeons, che espandono l'IP con dinamiche più casual.

I punti di forza dell'originale in salsa Lego —

Qualche raro colpo di testa qui e lì c'è, a smuovere un po' le acque, come quando Studio Gobo ha mutuato la struttura dei Calderoni per omaggiare la cifra platforming e le relative sfide di Horizon Zero Dawn. E un paio di cose che funzionano oltremodo bene ci sono; magari merito più della serie di riferimento, ma ci sono.

Lego Horizon Avventure

La prima è che i combattimenti funzionano esattamente come fanno nell'originale: è divertente trovare i punti deboli dei nemici robotici col Focus e colpirli per avere un attacco più potente, chiudere prima i combattimenti e guadagnare XP in più. Abbiamo tanti gadget che rendono un pelo più vario il combattimento in sé, ad esempio dei jet stivali che conferiscono la possibilità di avere danni elementali di fuoco, o multifrecce e il classico separatore Lego. L'elemento stealth è un po' svilito: pur nascondendosi nell'erba alta, non è possibile passare ad una fase successiva del livello prima di sconfiggere tutti i nemici, e non ci sono takedown rapidi con cui eliminarli senza scendere in combattimenti veri e propri ; il tutto, presumiamo, a causa della natura primariamente co-op del gioco. Di contro, grazie a questa stessa natura, abbiamo più personaggi giocabili con una diversità di abilità in combattimento e, a livello superficiale, guarda; per quanto sia apprezzabile che per la prima volta in un Horizon possiamo giocare fuori dai panni di Aloy, sarebbe però stata gradita una maggiore varietà d'approccio, visto che, al pari della protagonista canonica, questi personaggi addizionali si limitano ad attacchi dalla distanza.

E poi abbiamo le boss Fight, in chiusura di capitolo, che non sono proprio banalissime a livello di sfida. Elemento curiosamente fuori tema, rispetto perlomeno ad un'esperienza che rimane molto semplice e in buona sostanza lineare.

Il fatto che il sistema di combattimento – incentrato su attacchi prevalentemente alla distanza, e sulla scoperta dei punti deboli di queste macchine che, colpite, vanno mano a mano in mille pezzi – rimane godibile qui è una buona notizia per Sony. Di fatto, è una grossa dimostrazione che, anche pensando al titolo multiplayer in cantiere presso Guerrilla Games, i concetti base della serie funzionano oltre i capitoli principali della saga di Aloy.

Lego Horizon Adventures, il verdetto —

Un altro aspetto peculiare è l'hub centrale esplorabile. Questo hub è qui probabilmente per distanziare un pochino Horizon Adventures dal classico gioco Lego, e per pagare la quota open world del materiale d'origine. Lo sviluppatore sembra aver scommesso molto sulla personalizzazione, e sul fatto che questa ci avrebbe spinto a rimanerci più tempo possibile durante il flusso dell'avventura. La realtà è che la personalizzazione, pur sospinta ad ogni angolo del piccolo mondo aperto, è comunque disponibile in una misura minima dal punto di vista estetico, e l'abbiamo derubricata a digressione superflua molto in fretta.

Lego Horizon Avventure

Giacché si parla di aspetto visivo, Lego Horizon Adventures offre due modalità su PS5 base: prestazioni e grafica, e ormai lo avevamo imparato a memoria prima ancora che arrivava PS5 Pro. La modalità che predilige gli effetti visivi mostra un'illuminazione e una definizione assai gradevoli, ma i movimenti sono un po' troppo scattati, complice quella collaterale che voleva essere una direzione artistica in stile stop motion. Per cui, abbiamo preferito rapidamente la modalità prestazioni, che riesce a mantenere un buon look restituendo al contempo animazioni più fluide. Non abbiamo amato la mancanza di una transizione da un'animazione all'altra uscendo dall'erba alta, se proprio cerchiamo il pelo nell'uovo, ma questo prescinde dalle modalità.

In sintesi, Lego Horizon Adventures è un tentativo di ampliare l'IP di Horizon ad altri pubblici – family, extra PlayStation -, e nel suo essere fresco, semplice e lineare il compito prefissato lo svolge in maniera dignitosa, con i pro ei contro di un adattamento (di nuovo: non sappiamo quanto meritato) in formato Lego. Ciò detto, è evidente che il pubblico di PS5 abbia bisogno di ben altro per accendersi, in un anno in cui la produzione interna di Sony ha sospettosamente tirato i remi in barca.



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