Doppio Ndoye e super Orsolini: il Bologna spazza via il Venezia
I rossoblù tornano alla vittoria in campionato: per Di Francesco, sempre più ultimo, quarta sconfitta consecutiva. Ansia per De Silvestri, uscito per una brutta botta alla caviglia
A un certo punto è sembrato tutto facile. Nel 3-0 c'è sì un Bologna concreto, vincente, anche se non sempre perfetto. Ne fa comunque le spese il Venezia, audace giusto un po' nel primo tempo, per poi essere schiacciato dai rossoblù. Non solo i gol, anche i dati parlano: 62% di possesso palla bolognese, 9 a 1 il conto dei tiri nello specchio della porta. Tra cui ci sono quelli di Ndoye (il migliore con una doppietta), Orso (6ª rete stagionale), Odgaard, Karlsson, e persino Dallinga. Continua la corsa rossoblù al Dall'Ara, insomma. Mentre per il Venezia le difficoltà esterne non si placano.
NON SOLO
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Sì La differenza nel primo tempo la fa Ndoye. E non solo perché sigla il vantaggio, lo svizzero è uno dei pochi a badare più alla sostanza. Contrariamente a Karlsson, incoerente. Tra cambi di gioco e lanci all'ala non ci poteva essere avvio più scontato: il Bologna attacca, il Venezia para i colpi. Ma l'aria non è elettrica, niente spettacolo. Non all'inizio. Dunque è ai singoli che il Bologna si affida. Ci provano (nell'ordine): Freuler (parata), Ndoye (sbilenco), Odgaard (alto). Però come spesso accade l'occasione molto choc ce l'hanno gli altri. Infatti il Venezia si affida alle ripartenze che, stai a vedere, non sono davvero niente male. Addirittura bella è quella di Candela al 17': palla in mezzo per Oristanio troppo timido nella deviazione a metri zero dalla porta di Skorupski. Fuori.
RIGORE
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Qualcosa però deve succedere. E al 19' succede: Ndoye fa la serpentina in area lagunare, Haps lo intralcia e per l'arbitro è calcio di rigore sicuro. La palla se la va a prendere Castro, vuole tirarlo lui. Ndoye non ci sta, è il suo turno. Il Dall'Ara fa un ooh non proprio di incoraggiamento. Fortuna che lo svizzero lo calcia all'angolino, 1-0. Come in altre occasioni il Bologna rischia subito di beccare il pari. Succede con lo sprint di Oristanio e il suo tocco dietro per Busio: tiro a botta sicura, palla alta. Non è un Bologna avvolgente, non fino in fondo. E il Venezia pazienta, tiene palla quando riesce, quando può, cercando un guizzo, una giocata velenosa. Sono partite come questa che segnano il carattere di una squadra. E se il Venezia si dimostra tigna, il Bologna si scopre un po' troppo impaziente. Miranda e Odgaard ci provano da fuori. Il freddo inizia a mietere infortuni: il Bologna perde De Silvestri (Saputo lo aveva premiato prima del match per le 100 in rossoblù), dentro Holm; il Venezia perde Duncan (dentro Yeboah). Dentro anche Ellertsson (al posto di Haps, troppi patemi con Ndoye). Niente cambia. Tutto il secondo tempo è di proprietà rossoblù. Anche senza che il Bologna sia mai davvero sopra le righe. Ne è prova la conclusione sciupata da Karlsson (9') che ha del clamoroso. Allora Italiano dà spazio a Orsolini e Dallinga. E sono proprio loro dovuti a confezionare il bis: Dallinga che subisce un calcione in area (rivisto al Var) e Orso che trasforma il secondo rigore (24', 2-0). Un minuto dopo ancora Orso per Ndoye, e sono tre.
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