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La marcia dei jihadisti verso Hama e la presa di Aleppo: cosa sta succedendo in Siria




La violenta, nuova, eruzione siriana non accena a rientrare dopo quattro giorni di intensi combattimenti. Le fazioni islamiste siriane appoggiate dalla Turchia hanno assunto il controllo dell'aeroporto internazionale di Aleppo dopo aver completato la conquista della città. Parallelamente, hanno compiuto significativi progressi nel nord della provincia di Hamasituata nella regione centro-settentrionale della Siria. L'annuncio della presa dello scalo è stato diffuso su canali Telegram da Hayat Tahrir al-Sham. La notizia è stata confermata dall'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, che ha specificato come si tratti del primo aeroporto civile a cadere nelle mani dei ribelli dall'inizio dell'offensiva lanciata mercoledì scorso contro le forze governative ad Aleppo e nel sud di Idlib.

Secondo l'Osservatorio, le forze ribelli sono riuscite a occupare l'aeroporto dopo il ritiro delle milizia curdaalleate di Damasco contro le fazioni filo-turche. Queste ultime si erano posizionate in retroguardia in seguito al ridispiegamento dell'esercito siriano. Contemporaneamente, le fazioni ribelli hanno preso il controllo della strategica città di Khan Shaykhunsituata nel sud della provincia di Idlib, al confine con Hama. La città era finora sotto il controllo delle forze governative di Bashar al-Assad.

Intanto, l'amministrazione siriana ha ricevuto la promessa di ulteriori aiuti militari dalla Russia dopo la cattura di Aleppo da parte dell'opposizione. Lo scrivono i media turchi, spiegando che l'arrivo dell'equipaggiamento militare è previsto entro le prossime 72 ore presso la base aerea di Hmeymim vicino a Latakia. Mosca chiede, insieme all'Iran, “sforzi più attivi per stabilizzare la situazione in Siria e una rivalutazione complessiva urgente della situazione nel quadro del formato di Astana“, rende noto il ministero degli Esteri a Mosca dopo che Sergei Lavrov ha discusso co il suo omologo Abbas Araghchi.

Mosca e Teheran confermano”per l'integrità territoriale e la sovranità della Siria“L'intenzione di riproporre il processo negoziale di Astanalanciato durante la guerra civile in Siria, che prevede lo sforzo di mediazione di Russia, Turchia e Iran. Proprio Teheran, ha affermato che “gruppi terroristici” hanno “attaccato” il consolato della Repubblica Islamica ad Aleppo: come riporta l'iraniana Press Tv,”l'Iran condanna con forza l'attacco da parte di gruppi terroristici all'edificio che ospita il suo consolato ad Aleppo“. Il ministero degli Esteri di Teheran, alleata del leader siriano Bashar al-Assaddefinisce “inaccettabile” qualsiasi attacco alle sedi consolari. Il capo della diplomazia iraniana sarà domani a Damasco per colloqui con i responsabili siriani e si sposterà successivamente ad Ankara per incontrare gli interlocutori turchi e parlare degli ultimi sviluppi. Lo pubblicato i media iraniani dopo la notizia del colloquio telefonico di Araghchi con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, incentrato sulla situazione in Siria. Teheran e Mosca sono alleate del leader siriano e Iran, Russia e Turchia avviarono nel 2016 il processo di Astana per la Siria.

L'Osservatorio ha definito “un crollo e un rapido ritiro” quello dell'esercito siriano, che ha permesso ai ribelli di avanzare di diversi chilometri a nord di Hama, dove già dominano numerosi centri abitati. Il comando militare di Damasco ha confermato il ripiegamento da Aleppo, riportando “decine” di perdite tra i suoi ranghi. tuttavia, l'ha definita ritirata “temporanea”in attesa di rinforzi necessari per lanciare un contratto. Nel frattempo, cacciabombardieri russi hanno condotto raid aerei contro le aree occidentali di Aleppo e diversi obiettivi nella provincia di Idlib.

Così, mentre la Turchia tenta di ricostruire le relazioni diplomatiche con Damasco, le tensioni rimangono alte. Il governo siriano pone come condizione il ritiro delle truppe turche dal nord del Paese e la fine del supporto turco ai gruppi di opposizione.

L'offensiva coincide con l'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano e con i recenti attacchi israeliani contro Hezbollah, potente alleato di Damasco in Siria e protagonista chiave dello scenario regionale.



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