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“Nessuno ci dice niente”. Il dramma di Aleppo, città sospesa tra attacchi e fuga




Ua nuova ombra scura si proietta sulla Sirianonostante in questi ultimi anni il Paese non abbia mai conosciuto pace. I ribelli jihadisti che stanno portando avanti l'offensiva affermata hanno di aver avviato un'azione militare verso la città di Hama e di aver già preso il controllo di sei villaggi in quella direzione fra cui Morek e Taybat al-Imam. “Dopo tre giorni di attacchi, le milizie cosiddette dell'opposizione hanno preso la città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci dice niente“.

Lo testimonia a Fides l'arcivescovo maronita di Aleppo Giuseppe Tobji. “Dopo i combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie a Dio. L'esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in mano delle milizie dell'opposizione. Ci sono arrivate delle voci sull'arrivo delle truppe dell'esercito siriano ma di certo non c'è nulla. Stiamo vivendo nell'insicurezza, dadi. “Per ora noi siamo tranquilli ma non sappiamo cosa accadrà. È come se tutta la città vivesse sospesa“, osserva ancora. L'arcivescovo racconta come l'offensiva sia giunta a sorpresa, in una situazione di calma relativa, in cui la vita stava ricominciando. Adesso il terrore è tornato nelle strade: tutto chiuso e le persone non sanno come andare avanti , prive di scorte.

Un esodo massiccio sta interessando la città siriana, con decine di migliaia di civili in fuga dopo l'invasione dei quartieri principali da parte degli insorti. I residenti, intervistati dai media locali, hanno riferito che la popolazione si sta dirigendo principalmente verso le aree rurali di Idlibnel nord-ovest della Siria, nel tentativo di mettersi in salvo. La situazione nelle vie di comunicazione è critica: migliaia di veicoli sono bloccati nel traffico, mentre le autorità hanno deviato il flusso verso Latakia e Salamiya a causa della chiusura dell'autostrada Damasco-Aleppo.

Hayat Tahrir al-Sham e le fazioni alleate sarebbero riuscite a prendere il controllo dell'Aeroporto di Aleppo e di diverse città e località a nord di Hama mentre prosegue l'offensiva. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, Hts e le fazioni hanno preso il controllo dell'aeroporto dopo il ritiro delle forze curde dallo scalo, all'indomani del dispiegamento a seguito del ritiro delle forze di Damasco. Nella regione di Hama, stando alle notizie pubblicate sul sito web dell'organizzazione, Hts e le fazioni alleate avrebbero dovuto ora il controllo delle località – in precedenza in mano alle forze di Damasco – di Hilfaya, Morik, Al-Latamna, Kafr Zaita, Qalàat Al-Madiq, Kafr Naboda, Karnaz, Lahaya, Al-Buwaida, Latmin, Soran, Al-Maghir e Màaradbis.

L'esercito siriano ha confermato che i ribelli, guidati dalla fazione islamica Hayat Tahrir al-Shamhanno preso il controllo di gran parte della città in un attacco a sorpresa che ha causato la morte di decine di soldati. La risposta militare è stata immediata, con le truppe governative costrette a ridistribuirsi, in quella che appare come la sfida più grave al regime di Bashar al-Assad degli ultimi anni.

Un nuovo fronte che ha rotto l'apparente stallo che regnava dal 2020 nelle linee di conflitto della guerra civile siriana, riaccendendo i combattimenti in una delle aree più instabili del Paese, vicina al confine con la Turchia.



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