Economia Finanza

Corea del Sud, ecco chi sono i tre leader che potrebbero subentrare a Yoon


Dal nostro corrispondente

NUOVA DELHI – Il mandato del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si sarebbe dovuto concludere nel 2027, ma, dopo il fallito auto-golpe di martedì notte, le possibilità che possa restare in sella tanto a lungo sono a dir poco remote. Ecco chi sono i tre leader che, in caso di elezioni anticipate, hanno le maggiori chance di prendere il suo posto.

Lee Jae-myung

Lee è il leader del principale partito di opposizione, il Partito Democratico, ed è stato sconfitto da Yoon alle presidenziali del 2022 con il margine di distacco più risicato della storia del Paese. Dal punto di vista della popolarità è in una posizione di forza dopo aver guidato il suo partito alle trionfali elezioni parlamentari di aprile, ma c'è il rischio che possa essere escluso dalla corsa per via di una condanna a un anno rimediata a novembre per aver mentito circa i suoi rapporti con un funzionario statale durante la campagna elettorale delle scorse presidenziali. Lee ha annunciato che farà appello, ma se la sentenza venisse confermata perderebbe il suo seggio parlamentare e non potrebbe ricoprire cariche pubbliche per cinque anni. In politica economica, Lee è a favore di tasse più alte per grandi imprese e ceti abbienti e di una qualche forma di salario minimo garantito. In politica estera è portatore di una linea improntata al dialogo con la Corea del Nord e più cauta verso Cina e Giappone.

Han Dong-hoon

Han è il leader del People Power Party, lo schieramento del golpista mancato Yoon Suk Yeol. È l'astro nascente dei conservatori e nei sondaggi era dato tra i potenziali favoriti per la successione al presidente in carica. Il fatto di appartenere al suo stesso partito non dovrebbe danneggiarlo più di tanto, anche perché Han si è schierato da subito contro la proclamazione della legge marziale, annunciando che sarebbe stato «al fianco della popolazione» per bloccare il tentativo di sovvertire l'ordine democratico . Una sua presidenza ha comunque avuto degli elementi di continuità con quella attuale, come un approccio business friendly in economia e un atteggiamento meno conciliante verso la Corea del Nord e più aperto a Stati Uniti e Giappone. Han, che come Yoon ha un passato da procuratore, fa parte di una nuova generazione di politici che vorrebbe ridimensionare i privilegi di cui godono i parlamentari.

Cho Kuk

Cho guida un piccolo partito di sinistra, il Rebuilding Korea Party, ed è uno di coloro che hanno reso possibile l'ascesa dell'attuale presidente quando nel 2019 ha contribuito a farlo nominare capo della Procura nazionale. I rapporti tra i due si sono però interrotti dopo che Yoon ha chiesto che Cho venisse indagato per aver falsificato le credenziali accademiche dei propri figli. Se esiste una nemesi di Yoon è senz'altro lui, ma anche nel suo caso potrebbero essere i giudici a stabilire se potrà o meno correre per la presidenza: il suo ricorso contro la condanna a due anni per falso è attualmente all'esame della Corte Suprema.



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