Decreto flussi è legge, ma il Csm conferma la bocciatura
Il decreto flussi è legge. Palazzo Madama dà l'ok alla fiducia con con 99 sì, 65 no e un astenuto. Diventa così definitivo il provvedimento sui migranti, che ha già passato l'esame della Camera lo scorso 27 novembre.
Confermate nel testo tutte le parti oggetto di controversia, e criticate da magistrati e opposizione. C'è il nuovo elenco dei Paesi considerati 'sicuri' come Bangladesh, Egitto e Marocco; la secretazione dei contratti pubblici relativi a fornitura di mezzi e materiali per il controllo delle frontiere e delle attività di soccorso in mare; e soprattutto saranno le Corti d'Appello e non più i tribunali specializzati ad avere la competenza sulla convalida del trattenimento dei richiedenti asilo.
Si tratta del cosiddetto emendamento “Musk”. Fu proprio il patron di Tesla e neo consigliere di Trump ad attaccare i giudici del tribunale di Roma che avevano annullato i trattenimenti di sette migranti trasferiti in Albania. “Devono andarsene”, postò Musk sulla sua X.
La bocciatura del Csm
In queste stesse ore, vieni anticipato da Repubblicaarriva la conferma della bocciatura dei provvedimenti sui migranti alle Corti d'Appello.
Questi i motivi alla base del parere negativo del plenum dell'organo della magistratura: “Allungamento dei tempi nelle corti d'Appello, e dunque mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr, e rischio che a giudicare siano magistrati privi delle competenze necessarie”.
Con il provvedimento del governo, sottolinea ancora il Csm, si “incrina il consolidato assetto giurisdizionale in tema di convalida dei trattenimenti, sin qui imperniato sull'attribuzione della relativa competenza alle Sezioni specializzate in materia di immigrazione”.
Il parere del Csm andrà al ministro della Giustizia Carlo Nordio ma non è vincolante.