Lo storico su M-Il figlio del secolo: ‘Ecco perché Mussolini è stato un perdente di successo’
«Mussolini è stato un perdente fortunato, che si è trovato al posto giusto al momento giusto. M-Il figlio del secolo questo lo racconta benissimo». Lo storico Francesco Filippi si riferisce al libro di Antonio Scurati, in attesa di vedere anche la serie in onda da stasera su Sky. «L'idea di Mussolini che fin dall'inizio ha un disegno preciso e che grazie alla sua incredibile abilità riesce a soggiogare un intero popolo è totalmente falsa. Nella sua ascesa al potere ha subìto cocenti sconfitte ed è stato sbeffeggiato da quelle elite che vedevano in lui un parvenu romagnolo».
Questa narrazione è importante «perché smonta l'idea dell'inevitabilità del fascismo, di un fascismo connaturato nella storia d'Italia. Un'idea alimentata in primo luogo proprio dai fascisti. Non è andata così: l'Italia è diventata fascista perché le elitedalla monarchia a buona parte delle forze politiche liberali che lo hanno appoggiato nella sua prima esperienza di Governo, hanno pensato di usare Mussolini come un taxi per arginare il pericolo rappresentato dai socialisti. Si è trattato di un tragico errore di sottovalutazione, non di un approdo inevitabile».
Nella serie c'è una scena molto significativa sull'ambiguità, o forse sarebbe meglio dire sul cinismo, del futuro Duce. Lui, che fino alla fine di suoi giorni si proclamerà socialista, sembra scandalizzarsi con il suo braccio destro Cesarino Rossi per le violenze commesse dagli squadristi contro operai e braccianti. Al che Rossi svuota davanti a lui una valigia piena di soldi, proveniente evidentemente da chi da quelle violenze ha tratto vantaggio, e Mussolini sorride compiaciuto. «Sono d'accordo con Umberto Eco che diceva che il fascismo, più che un'ideologia, sia una retorica basata sul mito dell'uomo forte, sull'idea per cui il colpo di mano è sempre preferibile al dialogo. In altre parole, un sistema per mantenere il potere», aggiunge Filippi. «Mussolini ei suoi in oltre vent'anni hanno detto e fatto tutto e il contrario di tutto. Quando all'inizio c'era bisogno di menare le mani per arrivare al potere, Mussolini si è servito degli squadristi. Di cui poi si è disfatto quando, dopo il delitto Matteotti, poteva nuocere al potere conquistato. Da questo punto di vista, è un precursore di tanti politici di oggi che non agiscono in base ad ideali, ma ai sondaggi e ai “mi piace” sui social»