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Luci a San Siro: la Supercoppa accende la festa


Calabria e Hernandez portano il trofeo a centrocampo, i tifosi urlano il nome di Conceiçao. Poi il ricordo commosso di Cudicini

C'era bisogno di qualcosa che luccicasse in uno stadio che quest'anno ha visto troppi pareggi, troppi mugugni e troppi fischi. Come dice Conceiçao, non sarà sufficiente una Supercoppa a riempire la pancia del mondo rossonero, ma la portata è comunque gustosa. E il Milan se l'è assaporata tutta. Il trofeo sui led luminosi nell'antistadio, la foto di squadra con coriandoli e stelle filanti nel tunnel degli spogliatoi e poi lei, la coppa che entra in campo dieci minuti prima del fischio d'inizio della partita con il Cagliari mentre lo speaker Gegio racconta che “abbiamo sofferto, sperato ed esultato”.

tre volte olé

La portano Calabria ed Hernandez fino al cerchio di centrocampo e poi la alzano in direzione della curva Sud mentre sul maxischermo scorrono gli highlights del derby di Riad con il Meazza che accompagna i gol ai nerazzurri: tre volte “olè”, fino alla festa finale e agli applausi che riaccompagnano il trofeo fuori dal campo. A proposito: dopo mesi di indifferenza, si torna a sentire il nome di un allenatore urlato dallo stadio: “Conceiçao” viene scandito con forza da San Siro, un po' come ringraziamento per la Supercoppa e un po' per buon auspicio. Ma non è solo serata di celebrazioni, anzi: a qualche metro di distanza, accanto alla porta sotto la Sud, Maignan ha disteso sul campo la maglia nera col numero 1. È l'omaggio a Cudicini, storico portiere rossonero. Sugli schermi scorrono anche le sue immagini, in bianco e nero, e dal Meazza sale un altro applauso. Diverso e molto emozionante.



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