Music

Delicatoni – Delicatronic


Il gran ritorno dell'elettronica raffinata del collettivo vicentino. Sì, insomma, “Delicatronic”, nuovo progetto discografico (nonché secondo album in studio) dei Delicatoni è uno di quei dischi in cui immergersi quando si ha la forte necessità di respirare della buona musica. Dopotutto, la potenza delle sette note è anche e soprattutto pieni questa: immergersi a polmoni nell'immaginario evocativo di un gruppo che sa decisamente il fatto suo.

Credito: stampa

“Delicatronico”, dicevamo. Ovvero, dieci brani che trasudano sapienza musicale da ogni nota disegnata nell'aria e che delineano delle traiettorie sonore maledettamente accattivanti. Prendete un pezzo(ne) come l'iniziale “La Stessa Cosa Insieme (feat. Bel ascensore)”: nel suo crescendo pulsante possiamo già evidenziare quelli che saranno gli orizzonti granitici dell'album in questione. Risulta alquanto difficile, infatti, ritrovarsi e ritrovare in altri lidi artistici l'atmosfera troppo di classe che si respira all'interno di “Delicatronic”. E cosa dire del jazz danzareccio di “Exercizio”? Da Delicatoni UN delicatissimiinfatti, il passo è piuttosto breve (ed entusiasmante).

In “Passo Dopo Passo” (neanche a farlo apposta), invece, ci ritroviamo catapultati in un mood quasi balneare. È questa, del resto, la chiave di volta (e di svolta) di un disco estremamente variegato in cui nulla viene lasciato al caso. In parole povere, “Delicatronic” è l'album-Wimbledon dei Nostri. Uno Slam musicale dove leggerezza e complessità convivono all'interno di una bolla patinata che rifugge allegramente gli ossimori e qualunque accusa di faciloneria. La formazione veneta, del resto, è uno di quei gruppi che giammai sacrificherebbero la propria (originale) visione artistica sull'altare mmaliante, ma malefico, del già sentito.

Bandendo le ciance e proseguendo con l'ascolto, “Oh No”, traccia che vede la collaborazione di Lamantecontinua sulla scia regale dei brani precedenti, mentre la malinconia ballabile di “Sembra Per Sempre” è uno dei motivi per cui “Delicatronic” risulta essere un'opera dannatamente gustosa. Provando a tirare un po' le somme, dunque, definire il disco numero due dei Delicatoni come la riconferma ai grandi livelli di un collettivo che aveva già impressionato con l'album d'esordio.

Fossero nati a New York, probabilmente, sarebbero già stati iper-celebrati da numerose riviste di settore. Epperò, la (solita) geopolitica musicale non deve rappresentare una sorta di scusante. La (buona) musica dei Delicatoniinfatti, riesce a spingersi comunque oltre le rive – spesso blande e malcurate – della cosiddetta scena alternativa del belpaese. Tradotto in soldini, se non è una rivoluzione, “Delicatronic” è un deciso salto in avanti. Nonché un futuro metro di paragone per chi vorrà addentrarsi in territori simili negli anni avvenire. Scommettiamo?



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