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Aderenza migliore e degrado più basso: perché a Miami la Ferrari punta a un GP da protagonista


Sul tracciato della capitale della Florida le due SF-24 hanno mostrato un comportamento più efficace sugli pneumatici. E' la premessa migliore per sperare in un GP aggressivo nei confronti di Verstappen

Paolo Filisetti

5 maggio – 09:07 – MILANO

La fotocopia tra schieramento delle qualifiche Sprint e ordine d'arrivo dello Sprint stesso non deve trarre in inganno. Ovviamente il tracciato di Miami non facilita i sorpassi determinando spesso una serie di trenini DRS, in cui il differenziale di velocità tra le varie monoposto è praticamente nullo, ma la differenza tra lo Sprint e la gara odierna si vedrà ampiamente a livello di strategie, considerando la differenza di carico di benzina che le caratterizza. In sostanza, oltre al disegno della pista non favorevole ai sorpassi, nello Sprint due fattori hanno inciso nel mantenimento delle stesse posizioni di partenza tra le prime sei vetture. Il primo riguarda il degrado nullo degli pneumatici grazie al ridotto quantitativo di carburante imbarcato per percorrere 19 giri. Il secondo, la prudenza, ovvero la necessità da parte dei piloti di non mettere a pentimento l'integrità della monoposto, rischiando di non poter disputare la successiva qualifica per la gara odierna.

evoluzione

Ciò che è emerso, in ogni caso, riguarda il livello di competitività delle varie monoposto, in costante evoluzione. Concentrandosi sulla Ferrari, è parso evidente come il passo di Leclerc e di Sainz, sia stato nei fatti limitato proprio dall'inopportunità di tentare manovre al limite, nel caso del monegasco nel tentativo di superare subito Verstappen all'avvio della Sprint, mentre per lo spagnolo, la ridotta lunghezza della sezione DRS nel rettilineo di ritorno, avrebbe imposto un attacco più deciso, ma decisamente più rischioso per scavalcare Ricciardo. Una nota interessante, che riguarda la scelta di assetto adottatato nello shootout e nella Sprint da Leclerc riguarda una differenza (sebbene non accentuata) nel setup dinamico tra la sua SF-24 e quella di Sainz. Nello specifico un assetto più “reattivo” per il monegasco gli aveva permesso di centrare in modo più efficace il livello di grip tra gomma ed asfalto venerdì pomeriggio, mentre ieri la differenza è stata meno marcata.

contenuto degradato

Come detto la pista è in continua evoluzione con un incremento progressivo del grip adesivo che dovrebbe garantire in gara un degrado più contenuto di quanto non fosse emerso nel FP1. In tal senso, entrambi le SF-24 potrebbero godere di un vantaggio strategico sugli avversari da sfruttare nella gara odierna. In definitiva, le SF-24, su un asfalto comunque con aderenza non elevatissimo, si sono dimostrate non distanti dalle Red Bull, che proprio per le variazioni di aderenza del tracciato, non hanno espresso appieno il loro potenziale dominante visto in altre occasioni. La possibilità di giocare una gara in cui i punti deboli a livello di prestazioni siano meno evidenti è alla portata delle due “rosse-azzurre”. E il risultato delle qualifiche, con due Ferrari capaci di mettersi nella scia di Verstappen, sarà sicuramente un ulteriore motivo di spinta per le rosse.





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