Economia Finanza

“Arrestati nove agenti di Mosca”. La Polonia smantella una rete di sabotatori


Varsavia continua a stanare gli agenti del Cremlino. In un'intervista all'emittente privata Tvn24il premier Donald Tusk ha annunciato l'arresto di nove membri di una presunta rete di spionaggio russo coinvolta in attività di sabotaggiotra cui aggressioni, incendi dolosi e “tentativi di incendio”.

Attualmente abbiamo nove sospetti detenuti e incriminati, che sono stati direttamente implicati dai servizi di intelligence russi in atti di sabotaggio in Polonia”, ha spiegato il primo ministro. “Si tratta di cittadini ucraini, bielorussi e polacchi”. Tusk ha spiegato che le attività in cui gli arrestati sarebbero coinvolti riguarderebbero anche altri Paesi, tra cui Lituania, Lettonia e probabilmente la Svezia, e che è in corso un'indagine internazionale. Tra gli esempi di atti compiuti dalla presunta rete di sabotatori, il premier di Varsavia ha citato i tentativi di dare fuoco a una fabbrica di vernici a Breslavia e ad un centro Ikea situato nei territori controllati da Vilnius. Donald Tusk ha inoltre annunciato che, nei prossimi giorni, svolgerà una campagna di informazione sul tema rivolta al pubblico.

Lo spettro di atti di sabotaggio orchestrati dai russi in tutta Europa era calato sul vecchio continente a inizio maggio. I servizi di intelligenza hanno informato i rispettivi governi del fatto che il Cremlino stesso preparando bombardamenti segretiincendi dolosi e attacchi alle infrastrutture sul suolo dell'Ue, direttamente o tramite agenti reclutati in loco e con poca preoccupazione per eventuali vittime civili. Vari episodi hanno fatto suonare campanelli d'allarme negli uffici dei servizi di sicurezza, tra cui una serie di deragliamenti ferroviari in Svezia, l'esplosione di una fabbrica di munizioni della BAE System in Galles, l'incendio in una struttura produttiva della compagnia Diehl, che fornisce armi all'Ucraina, e l'arresto nel Regno Unito di due uomini accusati di aver dato fuoco a un magazzino contenete aiuti destinati a Kiev.

Da parte sua, Mosca ha derubricato l'allerta a notizie false. “Sono semplicemente le ultime accusare infondato rivolte alla Russia”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Non sembra materiale serio. Ci sono sempre più accusare il falso, a volte per una ragione e altre senza motivo. Ecco come trattiamo tali notizie”.

La smentita, però, non è stata sufficiente a far calare la tensione in un'Europa convinta che, nel prossimo decennio, vi sarà la possibilità concreta di un conflitto armato diretto con la Federazione russa.



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